Morire di Caldo🥵il colpo di calore e l’ipertermia
Il caldo eccessivo e l’umidità, non solo in estate ma anche in condizioni particolari, può essere realmente pericoloso, tanto che in questi casi l’espressione morire di caldo è tragicamente appropriata.
Si parla di Ipertermia, ovvero la condizione fisica in cui la temperatura del corpo supera i 40 gradi, per un periodo prolungato di tempo, tanto da non dar modo ai meccanismi di difesa del corpo (sudorazione) di agire correttamente. Tale patologia, se non trattata immediatamente, può essere fatale e può causare la morte.
Su questa pagina ci occupiamo della questione dal punto di vista temporale, ovvero cerchiamo di rispondere quanto tempo ci vuole per morire di caldo.
Anche in questo caso la risposta è dipende. Infatti dipende dalle condizioni fisiche della persona: in soggetti anziani, malati, e neonati, i tempi sono molto più brevi.
Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire come si manifesta quello che solitamente viene definito “colpo di calore“.
Prima di tutto i sintomi, come si riconosce il colpo di calore
I sintomi più comuni sono:
- Sudorazione eccessiva
- Pelle arrossata e calda al contatto
- Mal di testa
- Stanchezza
- Confusione
I casi più gravi possono manifestare
- Aggressività
- Allucinazioni
- Convulsioni
- Nausea e Vomito
- Svenimento
- Coma
- Morte
E’ importante intervenire tempestivamente, per evitare danni permanenti o addirittura fatali!
Cosa fare per non morire di caldo
Prima di tutto bisogna portare il soggetto, se possibile in un ambiente più fresco ed arieggiato, somministragli quindi dei liquidi freschi (NON FREDDI. Vanno benissimo le bevande isotoniche tipo Gatorade) farlo sdraiare e sollevargli le gambe. In caso di febbre somministrare un antipiretico (tipo paracetamolo) ma solo sotto controllo del medico.
Evitare assolutamente di dar da bere Alcoolici, anche leggeri come il vino e la birra. Evitare di frizionare il corpo con alcool per non disidratare ulteriormente.
Senza attenzione medica è importante non raffreddare il soggetto troppo rapidamente, ad esempio immergendolo in una vasca di acqua fredda
Il raffreddamento deve essere graduale e le condizioni come battito cardiaco, respirazione febbre, vanno monitorate
Ovviamente queste sono indicazioni di primo soccorso per evitare il peggio, perché in questi casi è sempre meglio richiedere l‘intervento del personale sanitario, specialmente se la persona colpita è svenuta, o è in stato di confusione mentale.
Se trattato in tempo i sintomi spariscono nel giro di 24/48 ore.
Se non si interviene tempestivamente e la situazione perdura, il soggetto va incontro quasi certamente alla morte, Infatti solo il 20% dei soggetti riescono a sopravvivere ma con danni permanenti.
I tempi poi dipendono non solo dallo stato fisico del soggetto ma anche dall’entità del calore
Per calore si intende calore corporeo, ovvero la temperatura interna del corpo, ovviamente nel caso del colpo di calore sollecitata dall’ambiente esterno.
Lo stress da calore, ovvero il primo stadio dell’ipertermia, si manifesta tra i 39 e i 40 gradi. Quando si supera la soglia dei 40 gradi per troppo tempo, il cervello rischia di subire dei danni, fino a giungere alla morte cerebrale. Con una temperatura corporea di 45 gradi, la morte sopraggiunge in pochi minuti. Con una temperatura di i 50 gradi subentra una rigidità muscolare e la morte immediata.
Prevenire il colpo di calore
Insomma per non morire di caldo bastano poche accortezze. Prima di tutto un po di buon senso e non uscire nelle ore calde della giornata, o non avventurarsi in luoghi troppo caldi e umidi.
Se proprio c’è necessità di esporsi è bene coprire con un cappello chiaro la testa, meglio ancora se con una visiera grande, avere a portata di mano una bevanda fresca (Acqua o Gatorade), anche un ghiacciolo o un gelato possono aiutare a mantenere bassa la temperatura. Spesso il colpo di calore è improvviso e i segnali quali giramenti di testa non vanno assolutamente sottovalutati.
Insomma se non è strettamente necessario è meglio evitare rischi.
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